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Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano...
...ma se non ci fosso quella goccia all'oceano mancherebbe.. Questa è la splendida frase di Madre Teresa che Dino ed Irene, nonni di Ilenia Alfonsi, hanno scelto in occasione della festa per il loro 50° di matrimonio quando hanno deciso di donare il corrispettivo destinato alle bomboniere alla nostra associazione. Nel ringraziarli per la loro scelta di solidarietà, ci sentiamo di sposare appieno il profondo significato dell’aforisma. Dal 1980 le piccole gocce ci hanno portato ad essere quello che siamo oggi. Cogliamo l’occasione per estendere i ringraziamenti a tutti i tecnici, i volontari, soci e simpatizzanti che quotidianamente con le proprie gocce di solidarietà ci danno l’occasione di consolidare il nostro lavoro e portare avanti il nostro progetto. |
Gli atleti dell'Aspea Padova si aggiudicano la Coppa Campioni del Veneto 2017
Dopo una esaltante stagione i nostri ragazzi di atletica leggera hanno conquistato meritatamente la Coppa di Campioni regionali del Veneto con ben 224.868,42 punti ( la seconda squadra ha ottenuto 152.185,22 punti).
L'avventura è iniziata il 25 di febbraio al Palaindoor di Padova , è continuata con la gara di Onigo di Pederobba del 22 aprile.
Il 6 maggio abbiamo dato il meglio durante la gara ad Arcella di Padova organizzata dalla nostra Società , il 13 maggio gara a Gorizia e per finire in bellezza il 3 giugno abbiamo partecipato alla gara di Treviso.
L'Aspea Padova vince il la 3^ prova dei Campionati Regionali del Veneto di Atletica Leggera Fisdir - Padova 6 Maggio 2017
Il gruppo dell'Aspea Padova era composto da 40 atleti e tutti insieme hanno conquistato il primo posto tra le società presenti al "Trofeo Città di Padova".
Erano presenti anche atleti di interesse nazionale: Dotto Laura (Oltre Montebelluna), Zucchiatti Eugenia (Schultz Gorizia), Fall Diara e Federici Davide (Disabili Valcamonica Breno).
Prossimi appuntamenti per i nostri ragazzi sarà il 13 maggio a Gorizia, il 3 giugno a Treviso e dal 16 al 18 giugno a Roma per i Campionato Italiani assoluti.
2 Record del Mondo e 22 medaglie ai Campionati Invernali di Nuoto a Portici
Francesco Bettella polverizza 2 record del mondo nei 50 e 100 Dorso ai Campionati Italiani Invernali di nuoto FINP che si no svolti a Portici (NA) l'1-2 Aprile 2017. Gli atleti dell'Aspea Padova sono arrivati 3^ nel medagliere per classesu 51 società partecipanti con 10 oro, 6 argenti ed 1 bronzo. Inoltre è arrivata 5^ su 23 società nel medagliere Open con 1 oro, 2 argento e 1 bronzo.
Campionati Italiani assoluti di Atletica leggera Indoor
Ancona 25-26 Marzo 2017
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2017 si sono svolti ad Ancona i Campionati Italiani Assoluti di Atletica leggera Indoor per gli atleti agonisti della nostra Associazione. I risultati sono andati al di là delle nostre migliori aspettative, i ragazzi hanno avuto ottimi risultati essendo la prima gara stagionale dopo il periodo invernale.
Hanno conquistato 20 medaglie così suddivise: 10 medaglie d'oro, sette medaglie d'argento e tre medaglie di bronzo senza contare i molti piazzamenti importanti.
Due record Italiani per Marta Bidoia agli Europei Indoor di Praga
Marta Bidoia ritorna da Praga dopo aver partecipato al Campionato Europeo Indoor che si è svolto dal 10 al 12 marzo. Marta, anche se non è riuscita ad arrivare ai gradini del podio, ha migliorato 2 record italiani: nei 200m con 30’’69 e nei 400m con il tempo di 1’12”21. Il tecnico della nazionale ha commentato così il secondo record italiano "Marta Bidoia è un'atleta giovane, in crescita e sulla quale lavoreremo molto nel prossimo futuro". Il prossimo appuntamento è il 25/26 marzo ai Campionati Italiani Indoor ad Ancona.
Un 2016 splendido per gli atleti dell'Aspea Padova
Con questo scritto, tiriamo le somme della nostra attività ,in questi mesi del 2016 per gli atleti dell'Aspea Padova nel settore dell'Atletica leggera -Fisdir. I nostri ragazzi hanno partecipato a ben 3 prove del Campionato regionale Veneto ed esattamente : il 16 aprile a Montebelluna, il 23 aprile a Padova e il 2 giugno a Gorizia.
La somma dei punti conquistati, nel corso delle 3 manifestazioni, ha fatto sì che la Società si sia classificata al 1° posto nel Campionato Regionale Veneto con 127.980 punti. Oltre che alle gare regionali i nostri atleti hanno partecipato a tre Campionati Nazionali. Il primo ad Ancona, nei giorni 19- 20 marzo, Campionato nazionale Indoor per gli agonisti. Il secondo a Boissano ,in provincia di Savona, nei giorni 14- 15 maggio gara riservata agli atleti a livello promozionale. Il terzo ,Campionato assoluto per agonisti , si è tenuto ad Ancona nei giorni 25/26 giugno.
Seconda medaglia d'argento del Padovano Francesco Bettella nei 50 dorso alle paralimpiadi di Rio 2016
2 medaglia d'argento del Padovano Francesco Bettella 50 dorso alle paralimpiadi di Rio. L'atleta dell'Aspea Padova corona il sogno di ogni atleta dopo 4 anni di duri allenamenti e sacrifici. Complimenti Francesco. Un grazie di cuore da parte di tutti i tuoi tifosi. Adesso meritata vacanza.
Francesco Bettella - Medaglia d'argento alle paralimpiadi di Rio 2016
MEDAGLIA. Il nuotatore padovano, classe 1989, ha conquistato l'argento nei 100 dorso categoria S1, chiudendo con 2'27"06. Davanti a lui l'ucraino Boiko, che ha tagliato primo il traguardo. Bettella ha coronato una stagione ricca di successi: dopo le medaglie agli europei sono arrivate anche quelle all'olimpiade, la seconda della sua carriera.
«Grande Francesco - il commento del presidente del Comitato,Luca Pancalli, riportato dal sito ufficiale - prima medaglia! Da oggi iniziamo e non a caso lo facciamo dal nuoto. A Londra fu lo stesso, anche se in quella circostanza fu bronzo, e alla fine ottenemmo buoni risultati. Che sia, pertanto, di buon auspicio, non solo per tutto il Team Azzurro del nuoto ma anche per l'intera delegazione italiana a Rio«.
«Non pensavo fosse cosi dura - ha detto l'atleta dell'Aspea Padova -, me ne sono reso conto solo quando è venuto fuori il tabellone con i nomi e le posizioni. In gara non vedevo gli avversari, ho cercato solo di concentrarmi su me stesso senza pensare a dove si trovavano. L'esordio si è fatto sentire, l'emozione era tanta, considerato, soprattutto, che questa è la mia gara di punta«.
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Nadia Fario chiude la sua paralimpiade con un 12° e 14° posto nel Tiro a Segno
I muscoli in tensione, un respiro profondo, uno sguardo rigido verso il bersaglio, la concentrazione, poi il colpo che fende l’aria e il silenzio di fine agosto del poligono di Padova. Un attimo di attesa e il gesto si ripete ancora e ancora.
Sono gli ultimi allenamenti di Nadia Fario prima della partenza a Rio de Janeiro, in Brasile: ad attenderla c’è la paralimpiade, la prima per la tiratrice padovana impegnata venerdì 9 settembre nella gara a 10 metri, tutte donne, con pistola ad aria compressa e mercoledì 14 settembre in quella a 50 metri, mista, con pistola a fuoco. Una debuttante di 51 anni con un bagaglio pieno di sentimenti mescolati tra gioia, emozione e paura: «C’è ansia, voglia di vincere nel cuore e tutte le paure in testa – confida Nadia – Tutti i miei mostri si riaffacciano, ma cerco di viverla serenamente. Mi sono guardata e riguardata il poligono di Rio via internet per immaginarmi come sarà. A pensarci, con il pubblico attorno, mi vengono i brividi».
Seguita dallo sguardo dell’allenatrice Maura Genovesi (con lei a destra nella foto), esperta tiratrice che ha vissuto l’emozione dell’olimpiade a Pechino nel 2008, Nadia impugna la pistola e continua a provare: una serie di movimenti ritmici e cadenzati provati chissà quante volte dal 2011, da quando ha deciso di appassionarsi a questo sport, bruciando le tappe e inanellando successi e soddisfazioni personali come le due medaglie d’argento ai campionati europei del 2014 e del 2015 o il bronzo ai mondiali dello stesso anno: «Inizialmente era una passione, poi ho conosciuto una persona che mi ha dato alcune dritte, ho fatto il corso, lui è diventato il mio allenatore e poi il mio compagno di vita. Non mi sono nemmeno accorta di quello che ho fatto, ho solo pensato a fare del mio meglio».
factbox
Il suo meglio l’ha portata in alto, a Rio: unica rappresentante femminile italiana del tiro a segno tra gli atleti disabili e normodotati e la dimostrazione che non c’è limite di età per approcciarsi a una nuova disciplina.
Basta avere la voglia di mettersi in gioco e la mente elastica necessaria in uno sport dove l’equilibrio è fondamentale e nel quale spesso l’avversario da battere non è di fianco, ma è intimo, personale: «Il tiro a segno insegna metodo e rigore focalizzando la concentrazione in un punto senza pensare ad altro. Devi combattere contro te stesso, è un confronto interiore con i più grandi timori della vita». Nadia Fario attraverso questo sport ha trovato la calma e la serenità per convivere con la sclerosi multipla, supportata anche all’Aspea, associazione padovana, una delle poche in Italia che promuove attività sportive per persone con disabilità, che le ha dato la possibilità di girare l’Europa e confrontarsi con vari atleti. Determinanti sono stati anche i giochi paralimpici di Londra 2012 che hanno avuto visibilità maggiore e più ampia copertura mediatica: «Vedere in televisione un disabile che fa sport per uno che è a casa con la sua malattia o paraplegia è un invito a partire con una nuova vita, perché la disabilità non è rinchiudersi, ma rimettersi in gioco».
Nadia sa che la paralimpiade è il punto più alto nella carriera di un atleta, sa che dovrà vedersela con atlete preparate come l’iraniana Sareh Javanmardidodmani o la macedone Olivera Nakovska-Bikova, ma la tiratrice padovana ha imparato a guardare dritto, puntando un obiettivo alla volta: «Non bisognerebbe mai accontentarsi, dicono, e per questo mi piacerebbe davvero salire sul podio».
- See more at: http://www.difesapopolo.it/Rubriche/Speciali/Paralimpiadi-Rio-2016/Tutta-l-emozione-della-debuttante-Nadia-Fario-alle-Paralimpiadi-di-Rio#sthash.JntUlgCE.dpufI muscoli in tensione, un respiro profondo, uno sguardo rigido verso il bersaglio, la concentrazione, poi il colpo che fende l’aria e il silenzio di fine agosto del poligono di Padova. Un attimo di attesa e il gesto si ripete ancora e ancora.
Sono gli ultimi allenamenti di Nadia Fario prima della partenza a Rio de Janeiro, in Brasile: ad attenderla c’è la paralimpiade, la prima per la tiratrice padovana impegnata venerdì 9 settembre nella gara a 10 metri, tutte donne, con pistola ad aria compressa e mercoledì 14 settembre in quella a 50 metri, mista, con pistola a fuoco. Una debuttante di 51 anni con un bagaglio pieno di sentimenti mescolati tra gioia, emozione e paura: «C’è ansia, voglia di vincere nel cuore e tutte le paure in testa – confida Nadia – Tutti i miei mostri si riaffacciano, ma cerco di viverla serenamente. Mi sono guardata e riguardata il poligono di Rio via internet per immaginarmi come sarà. A pensarci, con il pubblico attorno, mi vengono i brividi».
Seguita dallo sguardo dell’allenatrice Maura Genovesi (con lei a destra nella foto), esperta tiratrice che ha vissuto l’emozione dell’olimpiade a Pechino nel 2008, Nadia impugna la pistola e continua a provare: una serie di movimenti ritmici e cadenzati provati chissà quante volte dal 2011, da quando ha deciso di appassionarsi a questo sport, bruciando le tappe e inanellando successi e soddisfazioni personali come le due medaglie d’argento ai campionati europei del 2014 e del 2015 o il bronzo ai mondiali dello stesso anno: «Inizialmente era una passione, poi ho conosciuto una persona che mi ha dato alcune dritte, ho fatto il corso, lui è diventato il mio allenatore e poi il mio compagno di vita. Non mi sono nemmeno accorta di quello che ho fatto, ho solo pensato a fare del mio meglio».
factbox
Il suo meglio l’ha portata in alto, a Rio: unica rappresentante femminile italiana del tiro a segno tra gli atleti disabili e normodotati e la dimostrazione che non c’è limite di età per approcciarsi a una nuova disciplina.
Basta avere la voglia di mettersi in gioco e la mente elastica necessaria in uno sport dove l’equilibrio è fondamentale e nel quale spesso l’avversario da battere non è di fianco, ma è intimo, personale: «Il tiro a segno insegna metodo e rigore focalizzando la concentrazione in un punto senza pensare ad altro. Devi combattere contro te stesso, è un confronto interiore con i più grandi timori della vita». Nadia Fario attraverso questo sport ha trovato la calma e la serenità per convivere con la sclerosi multipla, supportata anche all’Aspea, associazione padovana, una delle poche in Italia che promuove attività sportive per persone con disabilità, che le ha dato la possibilità di girare l’Europa e confrontarsi con vari atleti. Determinanti sono stati anche i giochi paralimpici di Londra 2012 che hanno avuto visibilità maggiore e più ampia copertura mediatica: «Vedere in televisione un disabile che fa sport per uno che è a casa con la sua malattia o paraplegia è un invito a partire con una nuova vita, perché la disabilità non è rinchiudersi, ma rimettersi in gioco».
Nadia sa che la paralimpiade è il punto più alto nella carriera di un atleta, sa che dovrà vedersela con atlete preparate come l’iraniana Sareh Javanmardidodmani o la macedone Olivera Nakovska-Bikova, ma la tiratrice padovana ha imparato a guardare dritto, puntando un obiettivo alla volta: «Non bisognerebbe mai accontentarsi, dicono, e per questo mi piacerebbe davvero salire sul podio».
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